E chi non pesca con gli artificiali?

Esche naturali? Certo, è possibile. La pesca con gli artificiali è considerata sportiva per eccellenza e, soprattutto nel caso della mosca, permette un ottimale rilascio del pesce. Tuttavia non è tassativa in tutte le nostre acque.

Sovente veniamo contattati da persone che ci chiedano se in Trentino si può pescare qualcosa anche se non si praticano la mosca e/o lo spinning. Spiace maggiormente venire poi a sapere che molte persone pensino “per uno come me, a cui non piacciono quelle tecniche, non c’è niente da pescare”.

Niente di più sbagliato! Il Trentino offre opportunità di catture a 360°! Un esempio? Gli amanti della bolognese: se la vostra passione è la pesca alla passata, provatela con noi nei torrenti di fondovalle! Galleggiantino, scalata di pallini, boccone ben presentato su amo 16-18, finale 0,12 e via di fino per ingannare trote marmorate, fario, ibridi, ma anche grossi temoli, cavedani e grossi barbi rigorosamente italici! ( e per grossi intendo con taglia media spesso 1,5 – 2 kg con punte maggiori…). Acque dai colori verdi-azzurri, scenario naturale selvaggio, natura e pesci dalle livree meravigliose. Pronti con la frizione a combattimenti adrenalinici con l’esemplare di taglia. Pescando in trattenuta come sarete abituati a fare con il cavedano, potrete ferrare sulle labbra le trote con un danno davvero minimo, paragonabile a quello della mosca.

Ovviamente poi, i vari torrenti del Trentino si prestano ottimamente agli amanti della teleregolabile.

I laghi di montagna sono poi ideali per praticare le tecniche tipiche della trota in cava e laghetto.

E oltre alle acque da trote ci sono i laghi.

Qui ci si può sbizzarrire con persici reali, cavedani, anguille, bellissime tinche e ciprinidi di ogni genere. Tante opportunità con tecniche svariate. Tutte le varianti della pesca al colpo come inglese, bolognese, fissa, feeder, fondo.

Se avete qualsiasi quesito riguardo le possibilità di applicare la vostra tecnica preferita, contattateci.

L’importante, ciò che noi da sempre raccomandiamo, è il buon senso nell’utilizzo dei vari sistemi nel rispetto di pesci e ambiente.

 

Il no kill

Altro grande quesito riguarda il no kill. Ogni anno incontriamo clienti che ci chiedono se è possibile trattenere il pescato o se il no kill sia obbligatorio. Il no kill non è obbligatorio ovunque, anche se noi ne siamo dei convinti sostenitori. Su questo argomento è stato detto tutto ed il contrario di tutto. Negli ultimi anni i praticanti del no kill sono cresciuti notevolmente ed è auspicabile che si continui in questa direzione, certamente. E certamente il no kill è la cosa migliore che possa fare un pescatore.

Ma esistono i casi particolari:

Alcuni pesci ottimi in cucina sono peraltro alloctoni, per esempio il coregone

 

In vari tratti dei nostri amati corsi d’acqua trentini, la trota marmorata, purtroppo, lotta con un problema che pare insormontabile. E qui non basta un depuratore, una scala di monta, un rilascio maggiore d’acqua, una rinaturalizzazione. Parliamo dell’ibridazione con la fario atlantica. La fario atlantica ( alloctona ) e l’ibrido tra le 2 semispecie mettono a serio repentaglio la genetica della marmorata pura. In alcuni posti, forse, tale genetica è già irrimediabilmente perduta. Per questo mi rivolgo a chi vorrebbe portarsi a casa il pescato. Fatelo in queste acque, trattenete ( ovviamente nel rispetto dei regolamenti ) fario atlantiche e ibridi evidenti. Le marmorate pure, se potessero parlare, vi ringrazierebbero.